CAMPO MARZIO

L’arrivo della prima ferrovia a Trieste è datato 1857, quale ultima tratta per collegare il porto al retroterra asburgico fino alla Vienna capitale, via Lubiana, Maribor e Graz. Ne conseguì la costruzione di una stazione di testa, denominata Triest Sudbahnhof o Meridionale dal nome della Società privata che la gestì. Questa è oggi il terminale viaggiatori di Trieste Centrale, regolarmente in esercizio.

Triest Sudbanhof o Meridionale (attuale Stazione di Trieste Centrale)
acquerello storico di Hans Peter Pawlik.

Mezzo secolo dopo, nel 1906, Trieste ottenne un secondo collegamento con l’Impero grazie alla Wocheinerbahn meglio conosciuta, con il passaggio alle FS dopo il 1918, come Transalpina. Questa seconda direttrice, più rapida della Meridionale superando, dopo Gorizia e l’alto Isonzo, le Caravanche per connettersi con Villach e Klagenfurt, fu attestata ad una nuova stazione di testa. Quest’ultima, collocata all’estremità opposta della città nella nuova area portuale, costituì la stazione delle ferrovie austriache dello stato, perciò denominata Triest Staatsbahnhof e ribattezzata poi in “Campo Marzio”.

Triest Staatsbahnhof
acquerello di Hans Peter Pawlik, collezione privata di Luca Klobas.

La sorte delle due stazioni, dopo il riassetto dei confini conseguente alla prima guerra mondiale, fu ben diversa. A differenza della Meridionale, per Campo Marzio iniziò un periodo di decadenza nei traffici, a causa dei nuovi interposti confini con il regno di Jugoslavia. La situazione peggiorò ancor più dopo il 1945 con l’ulteriore arretramento delle frontiere nazionali. Al Fabbricato Viaggiatori di Campo Marzio rimase soltanto l’attestamento della linea locale per S.Elia (20 Km), ultima appendice del collegamento per Pola, sospeso dopo la guerra.  Anche quest’ultimo servizio cessò alla fine del 1958 e per la stazione di Campo Marzio ebbe inizio un lungo periodo di abbandono. Solo la passione di un gruppo di volontari, riuniti in una sezione (SAT) del Dopolavoro Ferroviario di Trieste, riuscì a far rinascere l’interesse per la salvaguardia di questo monumento storico, con una serie di iniziative culturali in loco conclusesi con l’istituzione del Museo Ferroviario, inaugurato l’8 marzo 1984.

Proprio il felice abbinamento stazione-museo, connesso alla rete RFI, costituisce quella particolarità unica nel panorama ferroviario nazionale che il progetto di recupero e restauro, avviato da Fondazione FS, intende valorizzare. 

Va sottolineato altresì come il Fabbricato Viaggiatori di Campo Marzio, vincolato quale edificio storico dalla Soprintendenza, costituisca un pregevole esempio di stazione in stile tardo liberty, unico caso rimasto quale stazione di testa e non di transito, opera dell’architetto austriaco Robert Seelig, cui si deve anche il contestuale Fabbricato Viaggiatori di Nova Gorica in Slovenia (ex Gorizia Montesanto FS).

Testo tratto da: R. Carollo e L. Steffè “il Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio” Luglio Editore, Trieste 2010.

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