LA PARENZANA

Treno di collaudo della linea a Giusterna (22 maggio 1902) (Collezione Seri).

L’inaugurazione nel 1876 della ferrovia Istriana Pola-Divacia, progettata e realizzata con criteri ispirati alla strategia militare, non risolse completamente il problema di trarre dall’isolamento l’Istria. In particolare restava esclusa la parte più popolata ed avente maggior sviluppo agrario, come la parte nord-occidentale della Penisola, che non aveva un collegamento con Trieste.

Per tali ragioni si pensò alla linea Parenzana che con suoi 123 km di sviluppo fu la più lunga linea a scartamento ridotto (da 760mm) tra quelle costruite nell’Impero Austro-Ungarico. Dopo molte insistenze da parte di varie zone interessate, il Governo Austro-Ungarico autorizzò la Giunta provinciale Istriana a costruirla, ma a totale carico della provincia stessa.
Nel 1901 iniziarono i lavori e finalmente il 10 aprile 1902 il primo tratto da Trieste a Buie venne aperto al traffico. Il successivo tratto, da Buie a Parenzo, venne aperto il 15 dicembre di quello stesso anno.

Inizialmente la linea partiva dalla seconda stazione di Trieste, a quel tempo Trieste S. Andrea, aperta nel 1887. Con l’apertura nel 1906 della ferrovia Transalpina la stazione fu rifatta e spostata dove si trova ora, cioè nell’attuale Trieste Campo Marzio.
Negli anni, nonostante l’aumento del traffico, i bilanci furono sempre in rosso. Con la concorrenza del trasporto su gomma, alla fine rimase solo il trasporto  dei viaggiatori pendolari e la linea fu chiusa il 31 agosto 1935.

Locomotiva P9 nel 1924 (Collezione Roselli).

Per quanto riguarda il materiale rotabile, questo venne in parte destinato alla rete meridionale sicula delle Ferrovie dello Stato, che le destinarono, con la nuova immatricolazione di gruppo R.402, alla rete ferroviaria a scartamento ridotto della Sicilia. In parte fu acquistato dalla Ferrovia della Val Gardena ed in parte demolito. Inoltre una locomotiva (gruppo P) è attualmente conservata presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, mentre altre due fanno bella mostra di se a Isola.

Testo tratto da: R. Carollo e L. Steffè “il Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio” Luglio Editore, Trieste 2010

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