TRIESTE-UDINE-SACILE

Locomotore E 464 177 in testa ad un regionale Udine – Trieste C.le, in uscita dalla galleria di Sagrado.

Partendo da Trieste Centrale, già stazione capolinea della Ferrovia Meridionale austriaca Vienna-Trieste, poco prima di imboccare il viadotto di Aurisina c’è un bivio, chiamato Bivio Galleria; inizia qui la ferrovia Veneto-Illirica, il collegamento tra la Vienna-Trieste e la Milano-Venezia. Per questo collegamento era stato scelto il percorso più lungo via Monfalcone-Gorizia-Casarsa-Pordenone-Treviso.

L’impero Austro Ungarico aveva infatti dato la precedenza alla direttrice Venezia-Udine-Vienna rispetto a una linea Venezia-Cervignano-Trieste perché questo collegamento avrebbe attraversato una zona (l’attuale Bassa Friulana) a quel tempo poco popolata, poco attiva economicamente ma specialmente paludosa e acquitrinosa.

Dopo Monfalcone si passa per Redipuglia, famosa per il sacrario dei Caduti della prima guerra mondiale. Da qui sarebbe dovuto iniziare un tratto di ferrovia che avrebbe portato direttamente a Cormons. La realizzazione di questo tratto, iniziato nel 1949, fu interrotta definitivamente nel 1989. L’idea non era nuova. Già al tempo della realizzare della ferrovia Udine-Trieste per lungo tempo si voleva tagliare fuori Gorizia a causa dell’ansa in cui la città si trova rispetto alla direttrice da Trieste a Udine. Per lungo tempo si pensò fosse meglio raggiungere Cormons direttamente da Gradisca o Sagrado, ma alla fine specialmente per ragioni strategiche e militari Gorizia la spuntò. Le ragioni del tracciato che tagliava fuori Gorizia erano anche alla fine degli anni ‘40 sempre le stesse: a fronte di una minore distanza di 16 Km, si evitava l’ansa di Gorizia che implicava anche limitazioni a un moderno traffico merci proveniente dal porto di Trieste e inoltre perché la tratta Sagrado-Cormons era a semplice binario. Il raddoppio fu attivato solo dal 1988 al 1990. Inoltre le gallerie nel tratto Sagrado-Gorizia andavano adattate alle dimensioni massime consentite (nuova sagoma limite), mentre la tratta Redipuglia-Cormons non aveva gallerie.  Gorizia aveva due stazioni: l’attuale (Gorizia Centrale) mentre l’altra che si chiamava Gorizia Monte Santo è l’attuale stazione di Nova Gorica sulla Transalpina, inaugurata  il 19 luglio 1906.

Regionale Trieste C.le-Udine in transito sul viadotto di Gorizia.

Già dal 1902 esisteva però la ferrovia che portava ad Aidussina, costruita con l’intento di collegare Gorizia alla Ferrovia Meridionale Trieste-Vienna forse all’altezza dell’odierna Logatec che si trova a Nord di Postumia.

Poco dopo Gorizia si arriva poi a Cormons, cittadina noto perché il 12 agosto 1866, vi fu firmato l’armistizio tra Italia ed Austria che pose termine alla terza Guerra d’Indipendenza e che fu la stazione di confine tra Italia e l’Impero Austro-Ungarico fino al 1918. Il confine era costituito dal fiume Judrio e su un suo ponte a Brazzano (piccola frazione di Cormons) avvennero le prime ostilità tra gli eserciti nel 1915. Dopo circa 21km si arriva a Udine.

Infine non possiamo dimenticare il tratto della Udine – Venezia che si trova nel Friuli Venezia Giulia.

La ferrovia Veneto – Illirica, così si chiamava il collegamento Mestre – Treviso – Pordenone- Udine – Gorizia – (Trieste), arrivò in Friuli Venezia Giulia a Sacile (la prima città friulana dopo il confine con il Veneto, rappresentato dal fiume Meschio) e quindi a Pordenone con il collegamento di quest’ ultima a Treviso, il 1° maggio 1855. Pochi mesi dopo, precisamente il 15 ottobre 1855, fu aperto il tratto Pordenone – Casarsa.

Casarsa fu un importante nodo ferroviario perché da qui partivano altre due linee: una per Portogruaro, l’altra per Gemona. In realtà tali linee vennero concepite in modo unitario da Portogruaro a Gemona e furono una prova di forza di Venezia che, volendo portar via più traffici possibili al porto di Trieste, volle questa linea per poter raggiungere Vienna con un percorso complessivamente più corto. Non solo Trieste, ma anche Udine non fu d’accordo con questa iniziativa, nata sostanzialmente per ragioni militari e strategiche.

Udine venne raggiunta da Casarsa con l’ultimo tratto che venne aperto all’esercizio solo il 21 luglio 1860. La difficoltà principale da superare era costituita dal ponte sul fiume Tagliamento (ponte della Delizia) che segna il confine tra la ex – Provincia di Udine e quella di Pordenone. Il ponte era, per il tempo in cui fu costruito, un ‘opera all’ avanguardia in Italia perché doveva sopportare violente ed improvvise correnti d’ acqua. Il progetto si basò sulle indicazioni dell’ing. Carlo Ghega, veneziano, che aveva progettato e diretto i lavori della ferrovia Meridionale che da Vienna portava a Trieste ed inaugurata nel 1857. Le difficoltà per trovare la soluzione più adatta durarono 5 anni , dal 1852 al 1857. Successivamente il ponte fu costruito ed inaugurato praticamente insieme al collegamento ferroviario Casarsa – Udine.

Passato il ponte sul Tagliamento si arriva a Codroipo che fu la prima stazione ferroviaria della Sinistra Tagliamento e che funzionò dal 1860. Vista la vicinanza con il ponte, Codroipo è stata al centro di aspri scontri durante la prima guerra mondiale. Il ponte fu fatto saltare dagli italiani durante la ritirata del 1917.

Prima di arrivare a Udine c’è Basiliano che si chiama così solo dal 1923 poiché inizialmente il suo nome era Pasian Schiavonesco nome dovuto alla presenza di un antico gruppo etnico slavo.

Infine si arriva a Udine, dopo circa 63 km dall’ ingresso in Friuli Venezia Giulia dal Veneto.

Testo di Valter Tius

search previous next tag category expand menu location phone mail time cart zoom edit close